gusta l'arancione

La Regione Marche sta investendo sempre più in turismo e comunicazione. Perché la nostra è una terra meravigliosa da vedere, ma deve ancora svelarsi agli occhi dei viaggiatori come un  luogo che assolutamente non può essere non visitato. E se è vero che arte, cultura e mare sono da sempre le direttive seguite per andare alla scoperta delle Marche, c'è un'altra strada che merita di essere seguita : quella dei borghi.

A ricevere l’ambito riconoscimento della Bandiera Arancione sono stati quest’anno ben 19 comuni marchigiani. Segno inequivocabile che il nostro entroterra è bello, ricco ed attrattivo tanto quanto la costa.
Regione Marche ed Associazione Bandiere Arancioni stanno lavorando per fare in modo che questi gioielli arrivino finalmente alla ribalta delle cronache. Per capire meglio questo percorso di crescita sul quale si sta lavorando, ci siamo rivolti a Giuliano Ciabocco, Vicepresidente Nazionale dell’Associazione dal 2013. Come Referente del Centro Italia e della Regione Marche, Ciabocco ha potuto lavorare con le varie amministrazioni comunali regionali, parte integrante e cardini delle azioni che si mettono in campo per sviluppare turismo. Avere questo tipo di ruolo, permette di sviluppare una conoscenza straordinaria del territorio e di essere in grado di guardare con occhio attento alle possibilità di promozione di un territorio, tenendo sempre le diversità tra i singoli Comuni: una ricchezza delle Marche, regione al plurale in grado di declinare una serie di turismi che ne fanno una delle regioni più complete da visitare, grazie ad un’offerta diversificata. Certo che poi, tutte le diverse realtà devono convergere verso un unico obiettivo: creare valore per la regione e quindi per se stessi.
Ed è proprio questo il percorso che insieme Regione Marche ed Associazione Gusta l’Arancione hanno intrapreso.
Il primo punto che si tocca in questo excursus sull’argomento riguarda la comprensione che in media si ha sul concetto di “bandiera arancione”. Così infatti come accade per le bandiere blu, che si pensa semplicemente indichino un bello specchio di mare, parlando delle arancioni ci si immagina un bel paese storico che si deve assolutamente visitare. Non che non sia vero, ma c’è di più: ottenere questo riconoscimento significa anche infatti che gli amministratori locali e gli operatori turistici, assieme a tutte le attività commerciali e ricettive, sono state in grado di organizzarsi e di valorizzare il territorio stesso rispettando l’ambiente e la natura e comportandosi da veri “imprenditori turistici”.
Le Marche sono senza dubbio un territorio stupendo, sia da un punto di vista paesaggistico che da un punto di vista culturale: è una fortuna aver ereditato dal passato tutto questo, che oggi è spettacolo per il turista che viene a visitarle.
Avere 19 Comuni con il riconoscimento “Bandiera arancione” – ed altri centinaia di meraviglie da offrire – vuol dire potersi proporre al turista in maniera completa e diversificata. Per il territorio avere una rete come questa vuol dire soprattutto poter contare su un’organizzazione distribuita sul territorio e lavorare in stretta sinergia, tutti con lo stesso metodo. E questo è uno dei punti forti dell’Associazione, che vuole creare valore per la regione e non solo per i Comuni “Bandiera Arancione”.
E fin qui gli intenti. Ma come si è passati dalla teoria alla pratica? Proprio quest’anno è partito concretamente il progetto “gusta l’arancione”, precedentemente sperimentato in rete. Obiettivo del progetto, far muovere tutti gli “ingranaggi” che sono stati messi insieme tra loro in questi anni dall’Associazione Bandiere Arancioni. Solo nel 2013, sono state stampate 20.000 brochure “gusta l’arancione” con all’interno dei coupon validi per delle visite guidate gratuite (per un totale di 60.000 turisti). E ancora, 2.000 Orange Card, che offrono dei benefici ai possessori (es. sconto del 20% nelle strutture convenzionate). Non può ovviamente mancare la partecipazione a mostre e fiere nazionali (es. Bit Milano, TTI Rimini, Fiera del libro Torino) e internazionali (I Viaggiatori di Lugano e Visit Italy di Monaco di Baviera) dove, per attirare flusso di visitatori nelle Marche, sono stati regalati centinaia di week end messi a disposizione dalle strutture ricettive. Inoltre si è lavorato in rete, organizzando eventi come “Le Marche arancioni in piazza”, la giornata Bandiere Arancione e la festa del Plein Air. Straordinario successo ha poi riscosso il video “tra cielo e terra” realizzato proprio per promuovere le località marchigiane ed a breve saranno in rete i 19 video dedicati ai Comuni”Oltre alla Regione Marche e alla rete dei comuni. Nel progetto poi si vorrebbero coinvolgere anche alcune aziende leader nel loro lavoro a livello internazionale: questi partner saranno l’eccellenza e l’esempio del Made in Marche, realtà che la regione è onorata di ospitare nel suo territorio. 
Riferimento virtuale per chi vuole sapere di più di tutto il progetto, è l’omonimo portale www.gustalarancione.com. Non è una semplice vetrina, ma è il risultato del lavoro di ogni singolo Comune che è autonomo nell’inserire all’interno del portale gli Orange Tour (pacchetti turistici) da proporre al pubblico. Il portale inoltre, propone un “Ricettario Regionale” con sole ricette marchigiane, il forum, la news letter, le strutture ricettive regionali con particolari promozioni, articoli vari. Uno strumento dinamico e potente, ma allo stesso tempo molto semplice da utilizzare. Gustalaranicione.com, incarna un po’ il vero valore di lavorare con le Bandiere Arancioni: avere una struttura territoriale dinamica, flessibile e soprattutto preparata ad accogliere il turista.
Insomma, un lavoro davvero complesso ed importante quello che si sta portando avanti sotto l’egida della Regione Marche, che, si spera, possa far avverare il “sogno” di Ciabocco: “ Il mio sogno è che grazie a “gusta l’arancione”, il turista posso avere la percezione della grandissima offerta delle Marche e che sia lui stesso a comporre l’itinerario che più soddisfi le sue esigenze. Sicuramente per far si che questo accada, bisogna anche estendere l’offerta dall’entroterra alla costa e viceversa…chissà che in futuro le due Bandiere non sventolino insieme!”.

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